08 aprile 2021
Come si riconosce un caffè di qualità? Questa si che è una bella domanda. Il punto è che c’è una grossa differenza tra intendersene e vantarsi di saperlo fare. È per questo che oggi ti spiegheremo brevemente come riconoscere un caffè di qualità e fare un bel figurone. Difatti ti basterà sfruttare le sensazioni che la bevanda susciterà sul palato, all’olfatto e alla vista: nulla di così complicato. Dopotutto il caffè è una bevanda semplice che non necessita di troppe elucubrazioni da manuale, contrariamente a quanto sostengono in molti.
Il buon caffè non deve essere né bruciato né annacquato. Non deve provenire da miscele di polveri di scarsa qualità, scadute o ossidate e deve essere preparato a regola d’arte. Cosa significa tutto questo? Come si fa a capire quando un caffè è buono? Tutto comincia dalla macchina utilizzata e dal metodo perché tra un caffè in cialda ed uno in moka la consistenza e le proprietà organolettiche sono molto differenti.
Se usi le capsule di caffè non dovrai preoccuparti troppo del procedimento ma, piuttosto, del marchio che vorrai acquistare. In questo caso la qualità dipende anche da quanto è calda l’acqua, dalla pressione e dalla qualità della cialda. Tuttavia le macchine moderne potrebbero mascherare i difetti per via del fatto che danno vita a caffè schiumosi e densi, a prescindere dal tipo di capsula o cialda impiegata.
Considera che ogni cialda ha una grammatura precisa e che la macchina è programmata per fare tutto da sola. Questo significa che il merito del buon caffè non andrà a chi lo prepara pigiando un bottone ma al costruttore della macchina.
La questione si complica per il caffè in polvere preparato alla moka o con la macchina professionale da bar dove ogni dettaglio può fare la differenza in tazzina. In queste occasioni impara a stimare l’aroma, annusandolo con calma e cercando di capire quali profumi evoca nel tuo naso.
Quando la miscela è di pregio potrai percepire frutta, cioccolato, pane tostato e persino vaniglia. Se, invece, percepisci odore di bruciato, di legno o di fumo potresti star bevendo un caffè pessimo, mal conservato e un tantino vecchio. Al palato il caffè pregiato è amarognolo al punto giusto ma mai aggressivo o acidulo. Se l’amaro persiste e non scivola via dopo qualche istante, il caffè non è così buono.
Alla vista ciò che più conta per la qualità di un caffè è la superficie schiumosa e densa, di color marroncino chiaro che fuoriesce in coda all’estrazione. Se è troppo chiara il caffè è annacquato mentre, quando è scura, il caffè sarà un tantino bruciato.
La schiuma dovrebbe avere un’altezza di almeno tre millimetri e deve essere bella compatta, senza bolle o macchioline. Il colore può avere diverse gradazioni, dal nocciola al beige scuro e, generalmente, la miscela Robusta si presenta con delle striature più scure sulla superficie. Quando il caffè si presenta senza schiuma, invece, è meglio non berlo perché è annacquato o bruciacchiato.
Questo piccolo percorso di esplorazione ti farà capire se hai davanti un caffè di qualità ma, se hai la possibilità di dare uno sguardo alla miscela potrai capire molte informazioni aggiuntive. Per esempio la granulosità dovrebbe essere omogenea e sprigionare un profumo intenso, quasi pungente. Il caffè deve essere sempre conservato per benino, al sicuro dall’ossidazione dell’aria, perciò se è vecchio avrà un colore spento e meno profondo.
Il caffè in grani, invece, dovrebbe avere un aspetto gonfio e brillante perché significa che i chicchi sono “nuovi” e leggermente idratati. Se hanno un colore tendente al giallo sporco o sono troppo scuri potrebbero essere bruciati o troppo tostati.
Adesso che conosci tutti i trucchi per capire come riconoscere un caffè di qualità ti suggeriamo di provare a vivere questa esperienza con naturalezza, soffermandoti a sorseggiare e ad annusare il caffè e imparando a godere di questo prezioso e rilassante momento.